Qual è VERA rosa dei venti? Significato e simbologia

  La rosa dei venti

PERCHÉ SI CHIAMA “ROSA”?

La rosa dei venti è uno strumento estremamente antico, usato nelle culture più diverse – da quella cinese a quella europea – come dimostra il nome.

La rosa, che rappresenta il fiore per antonomasia, infatti è un termine dalle radici protoindoeuropee, legato ai concetti di “espandersi”, “crescere”, “germogliare” per via del modo con cui i suoi petali si espandono, in ogni direzione, dando un senso di crescita circolare. Analogamente alla disposizione dei petali di una rosa, così sono tracciate le direzioni dei vari venti nella rosa dei venti.

la rosa dei venti immagini

Per estensione il termine assume anche l’accezione di “gamma”, “vasta scelta, il che rimanda alla numerosi tipi di venti. La spiegazione della rosa dei venti della scuola primaria infatti è decisamente riduttiva!

Quanto può vivere un uomo al massimo?

Tra l’altro persino il piano della bussola su cui sono indicate le varie direzioni e sul quale ruota l’ago, si chiama rosa della bussola.

CHE COS’È LA ROSA DEI VENTI?

Poiché lo scopo della rosa dei venti è quella di fornire dei dati mediante una serie di simboli consultabili secondo delle regole largamente condivise, può essere considerato un diagramma.

Questo diagramma, nella sua versione più classica – e quindi più conosciuta – è formato da una serie di rombi sovrapposti, il che ricorda proprio i petali di una rosa. Questi rombi sovrapposti rappresentano in maniera schematica la provenienza di quei venti che scorrono un tempo prolungato in una certa regione di spazio

Nonostante rosa dei venti sia il nome più comune, in alternativa viene chiamato anche stella dei venti o simbolo dei venti

DOVE PUÒ ESSERE UTILE LA ROSA DEI VENTI?

La rosa dei venti quindi ha diversi campi di applicazione:

  • >In meteorologia (principalmente), in quanto il diagramma permette sintetizzare sia la velocità del vento che il luogo e la direzione della sua provenienza. Viene usato come grafico polare e i bracci di ciascuna direzione sono
    • >Colorati con bande corrispondenti alle classi di velocità del vento
    • >Lunghi in base alla frequenza dei ventila rosa dei venti immagini
      Esempio di grafico polare (rosa dei venti) di Pistol River, Oregon (USA) 2016Inoltre, la compilazione di una rosa dei venti è anche uno dei passaggi preliminari per la definizione delle condizioni meteo che la progettazione delle piste degli aeroporti, visto che le migliori condizioni di decollo e atterraggio si hanno controvento, in direzione parallela a quella del vento, il che è utile gli ingegneri edili.
  • >In statistica
  • >Nei water sport (come il surf), o la navigazione, in quanto attività legate alla direzione e al comportamento del vento, ma soprattutto alle onde del mare. Nel mar Mediterraneo – come afferma Marco Gregori, direttore tecnico settore surfing di FISW – il moto ondoso dipende generalmente dal vento e dalla direzione in cui spira e anche in Italia salvo casi particolari il maggior responsabile del moto ondoso è il vento. Quindi per un surfista è importante conoscere i venti che generano le onde che sono: quelli da Sud/Est-Scirocco (S/E), Sud-Ostro, Sud/Ovest-Libeccio (S/O) e Nord/Ovest-Maestrale (N/O)”.

COME È COMPOSTA LA ROSA DEI VENTI?

Osservando la storia, ci si rende conto del fatto che ne siano esistite diverse versioni, come quelle cinesi, ebraiche, arabe, armene, greche, romane, il che si riflette anche nella denominazione dei venti in quanto ognuno fa riferimento a punto geografici limitrofi:

  • • Per esempio nella rosa dei venti di Omero (ed in quella aristotelica) il vento d’ovest è lo zefiro e non il ponente, mentre quello del nord è il boreale(“della neve” in semitico) e non la tramontana (“che traversa i monti” in latino).la rosa dei venti immagini
  • • Quella cinese invece presenta 32 punti, in quanto associarono i venti alle direzioni cardinali ed intermedie: quattro punti cardinali; quattro intersezioni ordinali; otto punti legati ai “mezzi venti” (che nella bussola prendono nomi come “nord-nordest” (greco-tramontana) o “sud-sudovest” (nostro-libeccio); sedici ulteriori “quarti di vento”, in cui si definisce se un vento cardinale tende verso il precedente o il seguente.

A QUALE MARE EUROPEO FA RIFERIMENTO LA ROSA DEI VENTI?

In generale al Mar Ionio, ma si possono fare alcune precisazioni. Ricordando che il diagramma era posto

  • •Inizialmente in prossimità dei punti di riferimento relativi alla direzione di ciascun vento;
  • •nelle prime rappresentazioni cartografiche cartografiche del Mediterraneo, al centro del Mar Ionio oppure vicino all’isola di Malta o ancor più frequentemente dell’isola di Creta diventando così punto di riferimento.Quando invece Venezia divenne la repubblica marinara dominante, la rosa dei venti venne spostata sull’isola greca di Zante. In questo caso
    > La Tramontana proveniva dai monti dell’Albania
    > La via maestra che dà il nome al Maestrale indicava la via per Venezia.

La versione basilare, più semplice, è composta da quattro venti (i principali), che corrispondono ai punti cardinali:

  • N – Nord (N 0°): Tramontana (anche settentrionemezzanotte). Da Nord, ovvero da ‘trans montes‘, spira la Tramontana. È dunque dalle Alpi, il punto in cui, per i Latini, era il Nord, che soffia questo freddo vento, che porta sia buono che cattivo tempo; porta anche un improvviso e forte abbassamento della temperatura con eventuali nevicate in determinate zone e condizioni atmosferiche. Nell’antichità veniva detto Aparctias o Boréas (da non confondersi con la bora); sull’origine del nome vi sono molte ipotesi, spesso legate alle tradizioni popolari, fra cui quella erronea che derivi da tramonto; fra le più accreditate:>Quella che lo vuole derivante dalla locuzione intra montes (o trans montes), ovvero al di là dei monti, in riferimento al fatto che è un vento che spira dal cuore della Alpi e cioè dal nord che era storicamente conosciuto dagli antichi romani.
    >In Liguria significa “vento d’oltre monti” che arriva dal nord e oltrepassa le catene montuose che circoscrivono l’area ligure.
    >In Campania si racconta che il nome del vento è legato al paese Tramonti e grazie all’uso delle bussole amalfitane si diffuse in tutto l’Occidente.
  • S – Sud: Ostro (S 180°) (Anche meridione, mezzogiorno; austro onoto per gli antichi Greci). Dal latino Auster (“sud”, “bruciante”), vento australe. Soffia da Sud, spesso confuso con il libeccio e lo scirocco (che spira da sud-est). È un vento che può essere:
  • >secco se richiamato dalla rimonta dell’anticiclone nordafricano (e provoca durature ondate di calore);
  • >caldo e umido se precede l’arrivo di una perturbazione (piogge).
  • E – Est (E 90°): Levante. Il Levante (anche oriente o Apeliote per i Greci, il dio del vento dell’Est), che spira da Est, nell’Antichità prendeva il nome di Euro o Apeliote. Ora come allora si tratta di un vento dell’est fresco ed umido che provoca piogge forti e intense, mare agitato, trombe marine e nebbia estesa. La sua influenza nel nostro Paese si fa sentire soprattutto tra luglio e ottobre ma può soffiare in qualsiasi periodo dell’anno, specie sul mar Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell’Adriatico. Nasce nel centro del mare Mediterraneo e raggiunge il picco dell’intensità nello Stretto di Gibilterra.
  • O – Ovest (W 270°): Ponente. A Ponente (anche occidente o espero), cioè a Ovest, quando il sole si pone/appoggia sull’orizzonte, si colloca lo Zefiro, come indicato da Omero. D’estatesoffia molto spesso come brezza marina sulle coste tirreniche (specie lungo le coste della Maremma grossetana e laziali), mitigando un po’ la calura anche se avendo tassi di umidità moderati. In autunno e inverno soffia spesso in maniera moderata o forte durante il passaggio di una perturbazione da ovest verso est. In inverno, quando soffia su Campania e Calabria, indica l’arrivo del bel tempo. La sua presenza però indica il finire della perturbazione e quindi l’arrivo del bel tempo. Provenendo sempre dal mare (dato dal diverso riscaldamento di mare e terra) le temperature anche in inverno risultano essere sempre molto miti.

I nomi dei quattro venti principali, sono stati dati tenendo comunque conto della coincidenza con i 4 punti cardinali. Questi nomi allora come sono collegati tra loro? Dalle radici indoeuropee, sono termini assimilati mediante alte lingue, specie di popoli costieri come l’inglese antico, il francese, lo spagnolo e il portoghese.

  • >Sud discende dal vocabolo francese sud (XVI secolo), a sua volta derivato dall’inglese antico suth e dagli ancora più arcaici sunth e sunthaz. La radice sun significa sole, e infatti questo è il punto cardinale che indica la direzione in cui il sole appare alla sua massima altezza nel corso della giornata.
  • >Nord deriva dall’inglese antico north (fine IX secolo), ma è giunto a noi dallo spagnolo norte. Probabilmente, poiché la radice di norte ossia “ner” vuol dire “a sinistra”, indica la direzione a sinistra di quella in cui sorge il sole.
  • >L’etimologia di est si rifà alla parte di orizzonte da cui sorge il SoleIl nome discende da aus, (“brillare”) e dal greco eos (“aurora”).
  • >Ovest, infine, condivide la propria origine con“vespero”. Wespero è infatti la radice indoeuropea del vocabolo “tramonto” e “sera.

Esistono però dei venti intermedi rispetto ai punto cardinali, che porta il numero a 8, la classica rosa dei venti, di cui alcuni nomi derivano direttamente da quelli associati nella rosa dei venti di epoca classica

  • >Vento NO oppure N/O o NW (NW 315°) – Vento Nord Ovest: Maestrale (anche Maestro o carnasein).Il nome indicava la via maestra, ovvero la rotta per Venezia in quanto considerata la repubblica marinara più importante, mentre in epoca romana questo ruolo spettava all’Urbe, la Magistra Mundi, al tempo punto di partenza o destinazione.Altre versioni riportano che il Maestrale prende il nome dal Mistral (dal provenzale antico), vento predominante del sud della Francia – soprattutto nella Valle del Rodano – che si affaccia nel Mediterraneo. Questa versione è supportata dal fatto che questo vento attraversa la Francia: generato da correnti di aria polare/artica, scavalcano il Massiccio Centrale Francese (oltre che i Pirenei), si incalano lungo la Valle del Rodano e grazie alla loro possente accelerazione acquisita possono arrivare molto forti presso le coste della Sardegna e della Corsica, isole interessate di frequenza.Le peculiarità di questo vento che soffia da nord ovest sono gli abbassamenti sensibili di temperatura, ossia aria più fresca e secca che mitiga il caldo (è un vento asciutto), ad esempio dopo il passaggio di una bassa pressione (il maestrale postfrontale); di durata di 2/4 giorni è capace di rendere il mare tempestoso o burrascoso e il tempo peggiore con nubi e precipitazioni a carattere di rovescio o temporaleGeneralmente il vento da nord ovest porta nel Nord Italia la neve (preannuncia l’inverno); spira velocemente (può superare anche i 120 km orari)
  • >Vento SO oppure S/O o SW (SW 225°) – Vento Sud Ovest: Libeccio (sul litorale di Veneto, Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Gargano, è detto garbino secco, dall’arabo gharbī e significa “occidentale; in generale alternativa africo, dal latino afrĭcus).Si pensa che le origini del nome siano legate alla parola greca libykós, Libiao al termine arabo lebeǵ, che a sua volta deriva dal greco líps-libós, e significa “vento portatore di piogge”, e indica il luogo da cui provieneQuando soffia d’inverno indica il passaggio di fronti perturbati atlantici da ovest ad est, con piogge e umidità elevate. È una brezza marina, tipica della stagione estiva, che soffia lungo le coste (occidentali) della penisola italiana e porta con sé, soprattutto nei territori dell’Italia meridionale, calore e polvere del deserto del Sahara (è un vento caldo del Sahara); è come una brezza d terra lungo le coste orientali, in condizioni di stabilità atmosferica.In dettaglio quando il libeccio soffia d’estate generalmente indica un’alta pressione a sud o a est della penisola italiana e centri di bassa pressione (in approfondimento) a nord-ovest della penisola, con conseguente risalita di aria calda da sud-ovest verso nord-est dal bordo orientale della depressione.Solitamente è un vento di tempesta che nasce molto rapidamente, portatore di sabbia dall’Africa, sviluppa una notevole potenza per poi calmarsi quasi repentinamente; cessati i suoi effetti, in genere si registra un innalzamento della pressione il che preannuncia bel tempo e cielo sereno.
  • >Vento SE oppure S/E (SE 135°) – Vento Sud Est: Scirocco, dall’arabo shurhùq che significa “vento di mezzogiorno, (detto anche garbino umido). Il nome indica che proviene dalla Siria (ad oggi una misura grossolana, ma non per il tempo), ma se contiene più umidità prende il nome di marin.Nasce da masse d’aria tropicali calde e secche trascinate verso nord da aree di bassa pressione in movimento verso est sopra il Mediterraneo. Questa aria calda e secca si mischia con quella umida della perturbazione ed il suo movimento spinge questa massa d’aria sulle coste delle regioni del sud Europa: finisce per spirare, come noto, come un vento caldo-umido che apporta in Africa settentrionale potenti tempeste di sabbia; in Italia ed Europa rialzo termico (caldo), umidità (da cui le strade scivolose e la pioggia sporca, data da granelli di polvere e sabbia, e alcuni effetti negativi sulla salute).Il vento Scirocco in primavera ed autunno soffia più di frequente, raggiungendo un massimo nei mesi di marzo e novembre; soprattutto d’inverno è portatore di nubi e piogge.
  • >Vento NE oppure N/E (NE 45°) – Vento Nord Est: Grecale (o Greco). Omero lo chiamava Bora, personaggio mitologico che rappresentava il vento del Nord; in ogni caso è d’origine boreale e in Italia soffia per lo più nelle sue regioni centrali e adriatiche, specie nel golfo di Trieste, in cui viene chiamata la “bora oscura” se il cielo è coperto, piove o nevica; viceversa “bora chiara” quando il tempo è sereno. Prendendo come punto di riferimento Zante, indica la Grecia come luogo di provenienza; è un vento asciutto che spira a raffiche, freddo e secco in inverno sulle regioni regioni del Mediterraneo centrale e adriatico
    D’inverno il vento grecale può divenire un vento freddo o gelido dovuto alla discesa di aria artica continentale o dai Balcani e si innesca in presenza di strutture di alta pressione a nord delle Alpi, che convogliano l’aria verso una zona di bassa pressione a latitudini più meridionali, generalmente tra l’Italia meridionale e il Mar Egeo. La sua entrata nel Mediterraneo avviene attraverso questi “canali” che si aprono lungo la catena montuosa dei Balcani in corrispondenza delle coste dell’Adriatico orientale e dove diviene un vento molto freddo e secco.
    D’estate invece il vento grecale spira spesso come brezza di terra sul Tirreno e come brezza di mare sulle coste adriatiche. Il vento di nord est è generalmente debole o moderato.
Punto cardinale Abbr. Direzione Nome
Nord N Vento Tramontana
Nord-Est NE 45° Vento Grecale
Est E 90° Vento Levante
Sud-Est SE 135° Vento Scirocco
Sud S 180° Vento Ostro o Mezzogiorno
Sud-Ovest SW 225° Vento Libeccio
Ovest W 270° Vento Ponente
Nord-Ovest NW 3

15°

Vento Maestrale

Nonostante i venti più comuni siano otto, esiste però anche la rosa a 16 punte, ricavata dalla sovrapposizione regolare di due rose dei venti da 8 punti, per mezzo delle quali si ottengono 8 nuovi punti intermedi.

Questi nuovi venti sono:

  • da nord nord est (NNE) spira la bora;
  • da est nord est (ENE) lo schiavo;
  • da est sud est (ESE) il solano;
  • da sud sud est (SSE) l’africo;
  • da sud sud ovest (SSO) il gauro;
  • da ovest sud ovest (OSO oppure WSW) l’etesia;
  • da ovest-nord ovest (ONO oppure WNW) il traversone
  • da nord nord ovest (NNO oppure NNW) lo zefiro.la rosa dei venti disegno ricerca geografia bambini bussola simbolo

Questo discorso di suddivisione può essere portato avanti, ottenendo diversi tipi di rose:

  • >quattro quadrantida 90°, che porta ad una suddivisione in 4 punti
  • >ogni quadrante si divide in due ventidi 45°, arrivando così a 8 punti
  • >ogni vento si divide in due mezzi ventida 22°30′ arrivando così a 16 punti
  • >ogni mezzo vento si divide in due quarte(o rombi) da 11°15′, arrivando così a 32 punti. Anticamente ogni bussola recava, sullo sfondo, l’immagine di una rosa dei venti a 32 punte, suddividendo l’orizzonte in trentadue parti, che prendevano il nome di quarte o rombi, unità di misura approssimativa nelle manovre di accostamento e della navigazione dei marinai (es: accosta due quarte a dritta). Per la forma che si viene a determinare nel disegnarle, prendono anche il nome di rombi.
  • >ogni quarta si divide in due mezze quarteda 5°37’30”, arrivando così a 64 punti
  • >ogni mezza quarta si divide in due quartineda 2°48’45”, arrivando così a 128 punti. Tecnicamente si tratta della rosa dei venti più completa che ci possa essere, ma in realtà è più che sufficiente quella da 32 punte.

Rosa dei venti a 4 punte

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Rosa dei venti a 8 punte

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Rosa dei venti a 16 punte

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Rosa dei venti a 128 punte

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CONTESTO STORICO

Come detto, la rosa dei venti ha un’origine remota, venendo usata dai marinai di tutto il mondo, il che significa che ebbe modo di svilupparsi nel Mar Mediterraneo. La cultura greco-latina fu capace di stabilire i canoni della navigazione basata sui venti, dato che da loro discendono gli attuali nomi dei venti e delle direzioni.

Per la precisione i marinai di notte si affidano alle stelle e i venti vengono associati alle diverse direzioni geografiche

Si suppone però che dietro ai marinai si celino gli agricoltori. Anche per essi era ed è tutt’ora importante conoscere i venti – sia caldi, freddi, umidi, secchi – per poter adattare in base a loro coltivazioni e raccolti: probabilmente da loro si cominciò a prestare maggior attenzione.

MONDO GRECO

Si hanno dei cenni sulla rosa dei venti a partire già dalla civiltà greca con Omero, che nel libro V dell’Odissea elenca i quattro venti principali: BoreaEuroNoto e Zefiro.

In realtà presso i Greci erano noti già otto venti:

  • Boreas, il Nord;
  • Kaikias, il Nord-Est;
  • Apeliotes, l’Est;
  • Euros, il Sud-est;
  • Notos, il Sud;
  • Lips, il Sud-Ovest;
  • Zephyros, l’Ovest;
  • Skiron il Nord-Ovest

Ai suoi tempi la navigazione nel Mar mediterraneo si avvaleva di

  • Punti di riferimento costieri noti e visibili, nella maggior parte dei casi;
  • Osservare la posizione del sole o delle stelle, nelle rare traversate in alto mare;
  • Conoscere i venti che spirano da direzioni costanti, in caso di cielo coperto;

Sempre in Grecia, nell’Agorà romana di Atene, nel 50 a.C. o, secondo alcune fonti, nel II secolo a.C., fu costruita la Torre dei Venti, una struttura alta 12 metri, dal diametro di circa 8 metri sulla cui sommità un segnavento a forma di Tritone indicava la direzione del vento. Inoltre, un fregio raffigura tutt’ora le otto divinità dei venti: Borea (N), Kaikias (NE), Euro (E), Apeliote (SE), Austro (S), Lips (SO), Zefiro (O) e Skiron (NO).

MONDO ROMANO

Il sistema greco dei venti fu utilizzato e studiato anche dai Romani in particolare da Seneca, Plinio il Vecchio e Aulo Gellio.

Plinio, studioso romano ed esperto di navigazione riprese gli studi ellenici e rappresentò una Rosa dei Venti ad 8 punte specifica per i naviganti, traducendo i nomi in latino nel I secolo d.C.

MEDIOEVO

Dopo il periodo classico, solo nel Medioevo si assiste ad una nuova evoluzione della rosa dei venti: complice la crescita nel traffico commerciale con l’Oriente, si perfezionarono i sistemi di navigazione.

Secondo alcuni studiosi, proprio in questo arco temporale è divenuta famosa l’immagine della rosa dei venti, diffusasi probabilmente nel periodo delle repubbliche marinare, che sul commercio fondavano la loro potenza, forse dalla Repubblica di Amalfi. Al tempo il diagramma era posizionato nel mar Mediterraneo, sull’isola greca di Zante.

Sempre di questo periodo è la rappresentazione più antica di rosa dei venti ritrovata, che compare sull’ Atlante catalano[4] del 1375 (circa) il manuale di navigazione più importante del periodo medievale, realizzato probabilmente dal cartografo spagnolo Abraham Cresques, oggi conservato alla Biblioteca Nazionale di Francia.

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Atlante Catalano, portolano più importante del periodo medioevale

Nel frattempo però, per mezzo degli arabi e degli amalfitani si diffuse l’uso della bussola;

la creazione di una bussola efficace, quindi da impiegarsi a bordo delle navi, risale molto probabilmente al XIII secolo, come dimostrato dall’apparizione di una carta nautica con la rosa dei venti divisa in ben 64 settori, ottenuti dividendo gli otto venti classici (ormai nominati, da Nord in senso orario: Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestro) in quattro Quarte ciascuno.

Un tempo, in Italia, le rappresentazioni cartografiche comprendevano una rosa dei venti che indicava i punti cardinali. Oggi sì è soliti indicare i quattro punti cardinali e le direzioni componenti con (in senso orario da Nord): N, NE, E, SE, S, SO o SW, O o W, NO o NW; mentre allora con le diciture Tr (tramontana), G (greco), + (una croce indicava il levante), S (scirocco), O (ostro), L (libeccio), P (ponente), M (maestro).

Rappresentazione della rosa dei venti da una carta nautica del 1504 del cartografo portoghese Pedro Reinel.

L’introduzione della bussola spodestò i venti come principale punto di riferimento nella navigazione, e lo sviluppo di sempre più approfondite conoscenze nel campo della matematica resero possibile la navigazione oceanica, dando inizio all’era delle grandi scoperte.

CURIOSITÀ SULLA ROSA DEI VENTI:

  • >Nonostante circoli la voce secondo cui NEWS stia per Nord Est West (ovest) South, in realtà è semplicemente la forma plurale di new
  • >Che vento è oggi? Se si vogliono cercare venti in tempo reale, dei venti in diretta, si può consultare un servizio gratuito, che spazia in tutta Italia, dalla Liguria al tirreno meridionale all’adriatico, oltre che nel resto del mondo come nelle isole Tremiti.
  • >Quando si dice “perdere la tramontana”, si intende dire che si è persa la bussola, le staffe, ovvero perdere la pazienza (in senso di orientamento). In passato, la stessa polare veniva anche chiamata “Stella Tramontana” che era il punto di orientamento per i navigatori.
  • >Esistono diversi proverbi sul vento e varie frasi celebri
  • >La velocità del vento in nodi è data considerando un nodo come 1,852 km/h.
Tipo di vento Velocità del vento in nodi
Calma 0
Bava di vento da 1 a 3
Brezza leggera da 4 a 6
Brezza tesa da 7 a 10
Vento moderato da 11 a 16
Vento teso da 17 a 21
Vento fresco da 22 a 27
Vento forte da 28 a 33
Burrasca da 34 a 40
Burrasca forte da 41 a 47
Tempesta da 48 a 55
Tempesta violenta da 56 a 63
Uragano >64

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