Qual è VERA rosa dei venti? Significato e simbologia

  La rosa dei venti

PERCHÉ SI CHIAMA “ROSA”?

La rosa dei venti è uno strumento estremamente antico, usato nelle culture più diverse – da quella cinese a quella europea – come dimostra il nome.

La rosa, che rappresenta il fiore per antonomasia, infatti è un termine dalle radici protoindoeuropee, legato ai concetti di “espandersi”, “crescere”, “germogliare” per via del modo con cui i suoi petali si espandono, in ogni direzione, dando un senso di crescita circolare. Analogamente alla disposizione dei petali di una rosa, così sono tracciate le direzioni dei vari venti nella rosa dei venti.

Per estensione il termine assume anche l’accezione di “gamma”, “vasta scelta, il che rimanda alla numerosi tipi di venti. La spiegazione della rosa dei venti della scuola primaria infatti è decisamente riduttiva!

Quanto può vivere un uomo al massimo?

Tra l’altro persino il piano della bussola su cui sono indicate le varie direzioni e sul quale ruota l’ago, si chiama rosa della bussola.

CHE COS’È LA ROSA DEI VENTI?

Poiché lo scopo della rosa dei venti è quella di fornire dei dati mediante una serie di simboli consultabili secondo delle regole largamente condivise, può essere considerato un diagramma.

Questo diagramma, nella sua versione più classica – e quindi più conosciuta – è formato da una serie di rombi sovrapposti, il che ricorda proprio i petali di una rosa. Questi rombi sovrapposti rappresentano in maniera schematica la provenienza di quei venti che scorrono un tempo prolungato in una certa regione di spazio

Nonostante rosa dei venti sia il nome più comune, in alternativa viene chiamato anche stella dei venti o simbolo dei venti

DOVE PUÒ ESSERE UTILE LA ROSA DEI VENTI?

La rosa dei venti quindi ha diversi campi di applicazione:

COME È COMPOSTA LA ROSA DEI VENTI?

Osservando la storia, ci si rende conto del fatto che ne siano esistite diverse versioni, come quelle cinesi, ebraiche, arabe, armene, greche, romane, il che si riflette anche nella denominazione dei venti in quanto ognuno fa riferimento a punto geografici limitrofi:

A QUALE MARE EUROPEO FA RIFERIMENTO LA ROSA DEI VENTI?

In generale al Mar Ionio, ma si possono fare alcune precisazioni. Ricordando che il diagramma era posto

La versione basilare, più semplice, è composta da quattro venti (i principali), che corrispondono ai punti cardinali:

I nomi dei quattro venti principali, sono stati dati tenendo comunque conto della coincidenza con i 4 punti cardinali. Questi nomi allora come sono collegati tra loro? Dalle radici indoeuropee, sono termini assimilati mediante alte lingue, specie di popoli costieri come l’inglese antico, il francese, lo spagnolo e il portoghese.

Esistono però dei venti intermedi rispetto ai punto cardinali, che porta il numero a 8, la classica rosa dei venti, di cui alcuni nomi derivano direttamente da quelli associati nella rosa dei venti di epoca classica

Punto cardinale Abbr. Direzione Nome
Nord N Vento Tramontana
Nord-Est NE 45° Vento Grecale
Est E 90° Vento Levante
Sud-Est SE 135° Vento Scirocco
Sud S 180° Vento Ostro o Mezzogiorno
Sud-Ovest SW 225° Vento Libeccio
Ovest W 270° Vento Ponente
Nord-Ovest NW 3

15°

Vento Maestrale

Nonostante i venti più comuni siano otto, esiste però anche la rosa a 16 punte, ricavata dalla sovrapposizione regolare di due rose dei venti da 8 punti, per mezzo delle quali si ottengono 8 nuovi punti intermedi.

Questi nuovi venti sono:

Questo discorso di suddivisione può essere portato avanti, ottenendo diversi tipi di rose:

Rosa dei venti a 4 punte

Rosa dei venti a 8 punte

Rosa dei venti a 16 punte

Rosa dei venti a 128 punte

CONTESTO STORICO

Come detto, la rosa dei venti ha un’origine remota, venendo usata dai marinai di tutto il mondo, il che significa che ebbe modo di svilupparsi nel Mar Mediterraneo. La cultura greco-latina fu capace di stabilire i canoni della navigazione basata sui venti, dato che da loro discendono gli attuali nomi dei venti e delle direzioni.

Per la precisione i marinai di notte si affidano alle stelle e i venti vengono associati alle diverse direzioni geografiche

Si suppone però che dietro ai marinai si celino gli agricoltori. Anche per essi era ed è tutt’ora importante conoscere i venti – sia caldi, freddi, umidi, secchi – per poter adattare in base a loro coltivazioni e raccolti: probabilmente da loro si cominciò a prestare maggior attenzione.

MONDO GRECO

Si hanno dei cenni sulla rosa dei venti a partire già dalla civiltà greca con Omero, che nel libro V dell’Odissea elenca i quattro venti principali: BoreaEuroNoto e Zefiro.

In realtà presso i Greci erano noti già otto venti:

Ai suoi tempi la navigazione nel Mar mediterraneo si avvaleva di

Sempre in Grecia, nell’Agorà romana di Atene, nel 50 a.C. o, secondo alcune fonti, nel II secolo a.C., fu costruita la Torre dei Venti, una struttura alta 12 metri, dal diametro di circa 8 metri sulla cui sommità un segnavento a forma di Tritone indicava la direzione del vento. Inoltre, un fregio raffigura tutt’ora le otto divinità dei venti: Borea (N), Kaikias (NE), Euro (E), Apeliote (SE), Austro (S), Lips (SO), Zefiro (O) e Skiron (NO).

MONDO ROMANO

Il sistema greco dei venti fu utilizzato e studiato anche dai Romani in particolare da Seneca, Plinio il Vecchio e Aulo Gellio.

Plinio, studioso romano ed esperto di navigazione riprese gli studi ellenici e rappresentò una Rosa dei Venti ad 8 punte specifica per i naviganti, traducendo i nomi in latino nel I secolo d.C.

MEDIOEVO

Dopo il periodo classico, solo nel Medioevo si assiste ad una nuova evoluzione della rosa dei venti: complice la crescita nel traffico commerciale con l’Oriente, si perfezionarono i sistemi di navigazione.

Secondo alcuni studiosi, proprio in questo arco temporale è divenuta famosa l’immagine della rosa dei venti, diffusasi probabilmente nel periodo delle repubbliche marinare, che sul commercio fondavano la loro potenza, forse dalla Repubblica di Amalfi. Al tempo il diagramma era posizionato nel mar Mediterraneo, sull’isola greca di Zante.

Sempre di questo periodo è la rappresentazione più antica di rosa dei venti ritrovata, che compare sull’ Atlante catalano[4] del 1375 (circa) il manuale di navigazione più importante del periodo medievale, realizzato probabilmente dal cartografo spagnolo Abraham Cresques, oggi conservato alla Biblioteca Nazionale di Francia.

Atlante Catalano, portolano più importante del periodo medioevale

Nel frattempo però, per mezzo degli arabi e degli amalfitani si diffuse l’uso della bussola;

la creazione di una bussola efficace, quindi da impiegarsi a bordo delle navi, risale molto probabilmente al XIII secolo, come dimostrato dall’apparizione di una carta nautica con la rosa dei venti divisa in ben 64 settori, ottenuti dividendo gli otto venti classici (ormai nominati, da Nord in senso orario: Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestro) in quattro Quarte ciascuno.

Un tempo, in Italia, le rappresentazioni cartografiche comprendevano una rosa dei venti che indicava i punti cardinali. Oggi sì è soliti indicare i quattro punti cardinali e le direzioni componenti con (in senso orario da Nord): N, NE, E, SE, S, SO o SW, O o W, NO o NW; mentre allora con le diciture Tr (tramontana), G (greco), + (una croce indicava il levante), S (scirocco), O (ostro), L (libeccio), P (ponente), M (maestro).

Rappresentazione della rosa dei venti da una carta nautica del 1504 del cartografo portoghese Pedro Reinel.

L’introduzione della bussola spodestò i venti come principale punto di riferimento nella navigazione, e lo sviluppo di sempre più approfondite conoscenze nel campo della matematica resero possibile la navigazione oceanica, dando inizio all’era delle grandi scoperte.

CURIOSITÀ SULLA ROSA DEI VENTI:

Tipo di vento Velocità del vento in nodi
Calma 0
Bava di vento da 1 a 3
Brezza leggera da 4 a 6
Brezza tesa da 7 a 10
Vento moderato da 11 a 16
Vento teso da 17 a 21
Vento fresco da 22 a 27
Vento forte da 28 a 33
Burrasca da 34 a 40
Burrasca forte da 41 a 47
Tempesta da 48 a 55
Tempesta violenta da 56 a 63
Uragano >64